Escursione ad anello sulla Curnis Auta, in Valle Stura: Cima Viribianc e Monte Viridio partendo dal Rifugio Carbonetto

NOTE TECNICHE

Partenza: Rifugio Carbonetto, San Giacomo di Demonte (CN) – 1.874 m s.l.m.

Gias Viribianc Superiore: 1.945 m s.l.m.

Crest d’I Mulets: 2.411 m s.l.m.

Col di Mulets: 2.310 m s.l.m.

Cima Viribianc: 2.474 m s.l.m.

Monte Viridio: 2.495 m s.l.m.

Tempo totale impiegato: 3h 30′ circa (tempo in movimento)

Lunghezza totale del percorso: 10 Km

Dislivello+: 880 m

Difficoltà: EE

Un percorso a tratti impegnativo ma che regala enormi soddisfazioni! Raggiungiamo Cima Viribianc e Monte Viridio percorrendo un tratto della bellissima Curnis Auta

La partenza

Superato il Comune di San Giacomo di Demonte (CN), seguiamo le indicazioni per il Rifugio Carbonetto. Poco prima di raggiungerlo, in prossimità del cartello che indica la direzione per il Monte Viridio, parcheggiamo l’auto.

Procediamo verso il Gias Viribianc Superiore

La giornata si preannuncia calda e, malgrado le aspettative viste le nevicate recenti, per buona parte del percorso non incontriamo neve. L’ambiente in cui ci muoviamo è fantastico: la natura si sta progressivamente risvegliando e i suoi colori e profumi la fanno da padroni.

Superato il Gias Viribianc Superiore, lasciamo anche la strada sterrata e intraprendiamo il sentiero che sale, per ampi pendii, al Colle Viribianc.

Dal Colle Viribianc alla Crest d’I Mulets

Raggiunto il Colle, constatiamo ancora la scarsità di neve anche nel tratto successivo che conduce alla Crest d’I Mulets.

Stiamo percorrendo una parte della Curnis Auta: un bellissimo itinerario di cresta lungo 103 Km che si snoda lungo gli spartiacque tra la Valle Grana e la Valle Maira a nord, e la Valle Grana e la Valle Stura a Sud. 

Quando raggiungiamo la Crest d’I Mulets, la situazione neve cambia radicalmente. Da qui in avanti, infatti, sarà tutto un saliscendi su cresta innevata e, viste le temperature alte, la preoccupazione va alla capacità di tenuta del manto nevoso.

Si scende, poi si sale, poi si riscende e si risale…

Dalla Crest d’I Mulets scendiamo lungo una panoramica cresta all’omonimo Colle. Alla nostra destra la Valle Grana con il Santuario di San Magno, da cui siamo partiti la settimana scorsa alla volta del Monte Pelvo; alla nostra sinistra, la Valle Stura.

Raggiunto il Colle d’I Mulets (2.310 m), siamo apparentemente molto vicini alla Cima Viribianc, la prima delle due vette previste per l’escursione di oggi. 

Purtroppo, però, raggiunta la base dell’anticima (scopriremo solo  a posteriori che si trattava dell’anticima), constatiamo che il sentiero passa su un pendio innevato piuttosto ripido e, viste le condizioni della neve, non ci sentiamo sicuri a passare dalla via ufficiale.

Cerchiamo un’alternativa per salire alla Cima Viribianc

Invece che seguire il sentiero che aggira sulla destra un grosso salto roccioso, proviamo a valutare una via di salita alternativa, aggirandolo a sinistra. Malgrado dobbiamo superare alcuni passaggi di arrampicata piuttosto esposti (il peso degli zaini, con annesse ciaspole, non aiuta), questa decisione si rivela più sicura perchè, assistiamo a una piccola scarica di neve proprio nel punto in cui saremmo dovuti passare; non una valanga di grande portata, ok, ma probabilmente non sarebbe stato simpatico trovarci lì sotto proprio in quel momento!

Con un po’ di fatica, raggiungiamo finalmente la vetta, salvo poi scoprire che, in realtà, non si tratta ancora della Viribianc vera e propria, ma della sua anticima! Senza perderci troppo d’animo, proseguiamo per l’ultimo tratto, trovandoci ad affrontare anche un cornicione di neve esposto su entrambi i lati su cui prestare particolare attenzione. Considerata la scarsa tenuta della neve, l’ultimo tratto lo percorriamo con le ciaspole ai piedi e, finalmente, dopo mille peripezie, la Cima Viribianc è nostra e possiamo tirare un po’ il fiato!

Ci rimettiamo in cammino alla volta del Monte Viridio

Dopo una breve sosta, puntiamo alla nostra meta successiva: il Monte Viridio. Osserviamo il percorso e, con piacere, realizziamo che sarà una bella passeggiata lungo una comoda cresta, con l’unica incognita della tenuta della neve. Ma, a questo punto, con le ciaspole ai piedi non dovremmo incontrare difficoltà. In effetti, il Monte Viridio si rivela decisamente più semplice da raggiungere e, una volta in vetta, possiamo finalmente goderci il pranzo e fare un panoramico volo con il drone.

Mangiando, valutiamo le opzioni per la discesa: ripercorrere l’itinerario di salita, con annessi tutti i passaggi delicati da ripercorrere a ritroso, o cercare un modo più diretto per scendere a valle? Osservando i pendii sotto di noi, scorgiamo alcune tracce su neve che si ricollegano alla strada sterrata percorsa in partenza. Certo, si tratterà di camminare su pendii erbosi abbastanza ripidi, ma certamente meno impervi di alcuni punti superati salendo.

Scendiamo per pendii erbosi

La decisione è presa; raccogliamo le nostre cose e ci prepariamo ad affrontare, con cautela, la discesa lungo pendii ripidi ma su un buon terreno. Tagliamo, quindi, scendendo dritto per dritto, il versante erboso del Monte Viridio e ci ricongiungiamo ad alcune tracce che in breve ci riportano sulla strada sterrata per il Rifugio Carbonetto.

A coronare la giornata già di per sé impegnativa, non ci manca anche un bell’incontro ravvicinato con una vipera che, accortasi della nostra presenza, si alza e si gonfia come un gatto davanti a un Alano! Ce ne teniamo ben lontani e, chiudendo il nostro giro ad anello, possiamo dire conclusa questa impegnativa ma emozionante escursione alla Cima Viribianc e Monte Viridio!

Come sempre, trovate qui sotto le immagini e il video del percorso, con la traccia GPS da scaricare (tenendo conto che il tratto che sale alla Cima Viribianc non è quello ufficiale ma una variante esplorata per evitare la neve).

Grazie per la lettura e a presto, con la prossima escursione!

Per scaricare la traccia GPS, potete cliccare QUI

Qui puoi vedere la Mappa 3D:

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